Leoncillo

Sala 3

(1939-1952)
Leoncillo Leonardi (1915-1968), è senza dubbio il più celebre artista spoletino del XX secolo, come testimoniano sue importanti presenze alla Biennale di Venezia (1954, 1960 e 1968), all’Expo di Montreal nel 1967, mostre personali nelle più prestigiose gallerie italiane dell’epoca (La Tartaruga, L’Attico, Odyssia, Modern Art Agency) e l’attenzione dei maggiori scrittori e critici d’arte del suo tempo, tra cui De Libero, Longhi, Brandi, Arcangeli, Crispolti, Calvesi, Barilli.
Figlio del poeta dialettale Ferdinando, trovò nel fratello maggiore Lionello un fedele sostenitore, che non a caso gli regalò il primo blocco di argilla da cui sarebbe scaturita la sua attività di scultore, attraversando importanti fasi stilistiche: barocchetto, espressionismo, neocubismo, naturalismo ed informale. 

Autore esclusivamente di opere in ceramica, (tra cui sculture ma anche balaustre, bassorilievi, monumenti commemorativi, elementi decorativi), oltre naturalmente a disegni, Leoncillo ha lasciato un corposo insieme di riflessioni sulla propria arte e sulla vita ancora in parte inedite, tra cui il Piccolo diario, che vide la luce nel 1969 nella prima edizione curata dal fratello Lionello e pubblicata nel catalogo della mostra antologica presso il Chiostro di San Nicolò a Spoleto.
La sua produzione può essere divisa sostanzialmente in due parti: la prima si estende fino al 1956 e comprende il periodo del “barocchetto spoletino” come lo definiva Longhi, e poi quello espressionista e neocubista, che l’artista sembrò voler superare a partire dal 1957 per dirigersi verso la strada più impervia e drammatica dell’Informale. Questa prima fase vedrà comunque realizzate straordinarie sculture dipinte come nature morte, ritratti e nudi femminili, autoritratti, suonatori, animali, elementi di una serra, riunite in questa sala in una sorta di corredo antologico tra cui anche il bozzetto del tormentato e sfortunato Monumento alla Partigiana veneta collocato a Venezia, prima rifiutato nella prima versione e poi distrutto da una bomba nella seconda.
Potremmo capire la difficoltà del cambiamento da una fase a un’altra in Leoncillo citando le sue stesse parole tratte dal Piccolo diario: “Ogni cosa che perdo è per me molto dolorosa e ogni cosa nuova si impone sempre mio malgrado dopo una lunga lotta, una lunga difesa. Aspra e cattiva vita”. 

Palazzo Collicola

Contatti

Piazza Collicola 
06049 - Spoleto (Pg)
www.palazzocollicola.it

Info biglietteria/bookshop

Galleria d'Arte Moderna  
Giovanni Carandente
Spoleto

Copyright 2019, Comune di Spoleto. Credit - Policy

Il sito utilizza diversi cookies per migliorare la tua esperienza di visitia.
Per saperne di più consulta la pagina dedicata alla politica dei cookies.