Alberto Zanmatti, Alexander Calder e Giovanni Carandente
Il 30 agosto del 1920 nasceva a Napoli Giovanni Carandente, uno dei primi curatori italiani che hanno saputo vivere nel mondo come a casa propria (nel 1963 memorabile è stato il suo viaggio di interscambio culturale organizzato dal ministero degli affari esteri americano con numerose tappe negli Stati Uniti).
Sovrintendente in diverse regioni italiane, docente universitario, ordinatore di grandi mostre di arte antica e moderna (da Antonello da Messina a Piet Mondrian o Jackson Pollock, fino ad arrivare ad Alexander Calder, David Smith e Henry Moore, solo per citarne alcune), uno dei pochi a trattare la scultura come forma espressiva più caratterizzante del XX secolo (la sua invenzione di Sculture nella città a Spoleto nel 1962 rimane ancora oggi un caso di studio), direttore della Biennale di Venezia tra 1988 e 1990, fu insignito del prestigioso titolo di Commander of British Empire dalla Regina d’Inghilterra nel 1989.
Aveva scelto la città di Spoleto (da cui ricevette la Lex Spoletina nel 1989) come sua patria d’adozione e proprio qui aveva tenuto tante importanti mostre di arte contemporanea durante il Festival dei due Mondi, oltre ad aver diretto la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola dal 2000 (anno della sua apertura al pubblico) al 2009 (anno della sua morte a Roma presso l’abitazione in Piazza del Collegio romano), museo che grazie alla sua importante donazione di opere d’arte e di migliaia di volumi che oggi costituiscono la “Biblioteca Carandente” è oggi il museo più importante dell’Umbria per l’arte moderna e contemporanea.
Di Carandente non si potrà mai dire e scrivere abbastanza, anche se solo al 2019 risale la prima raccolta di suoi scritti (Giovanni Carandente e la scultura moderna. Scritti dal 1957 al 2008) pubblicata dall’editore Magonza, a cura di Antonella Pesolae reso possibile grazie al sostegno degli Amici di Spoleto e ai documenti messi a disposizione dalla Biblioteca Carandente di Spoleto e dalla Quadriennale di Roma, che custodisce il suo prezioso archivio privato, mentre nel dicembre del 2019 è stato costituito con decreto del Mibact il “Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovanni Carandente”, che a partire dal mese di novembre 2020 organizzerà un convegno internazionale e una mostra documentaria presso Palazzo Collicola e assegnerà una borsa di studio per una pubblicazione di carattere scientifico a un giovane ricercatore o ricercatrice sulla sua figura e sulla sua attività.
Sepolto nel cimitero di Spoleto insieme alla sua amatissima sorella Laura, ha saputo tessere rapporti professionali e di amicizia con i più grandi artisti al mondo tra cui Balthus, Anthony Caro, Arnaldo Pomodoro, Eduardo Chillida, Piero Consagra, Marino Marini, Alberto Burri (di cui realizzò nel 1960 il primo documentario televisivo), oltre ovviamente a Calder e Moore.
Per lui l’arte moderna e antica parlavano lo stesso idioma, e aver studiato con storici dell’arte come Erwin Panofsky od essere stato grande amico di Cesare Brandi o Ranuccio Bianchi Bandinelli ne ha senza dubbio fatto uno dei più completi studiosi di arte della seconda metà del XX secolo. Le sue innate qualità organizzative ed umane lo hanno inoltre reso un curatore ideale di memorabili e irripetibili mostre, tra cui quella, pionieristica, sull’arte russa e sovietica presso il Lingotto di Torino nel 1989 o su Picasso presso Palazzo Grassi a Venezia nel 1981.
La città di Spoleto lo celebra e lo ricorda nel giorno del suo compleanno e a lui guarda con orgoglio immaginando un futuro che sappia trarre linfa vitale dai suoi insegnamenti ad essere sempre ambiziosi, a saper scegliere il meglio, ad amare il bello e a non aver paura di trasgredire se questo significa essere moderni, liberi e coerenti con se stessi.
Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovanni Carandente
Duccio K. Marignoli (Presidente), Marco Tonelli (Segretario/Tesoriere), Umberto de Augustinis (Sindaco di Spoleto),Alessandro Carandente, Giovanni Luca De Logu, Stefano Esengrini,Lorenzo Fiorucci, Lamberto Gentili, Luca Pietro Nicoletti, Antonella Pesola, Stefania Petrillo, Marco Pierini, Francesco Tedeschi, Claudia Terenzi, Bruno Toscano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Fondazione La Quadriennale di Roma, Fondazione Progetti Beverly Pepper.
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